giovedì, novembre 23, 2006

Sogni di decadenza.



Morti che mi parlano, e non solo ma che vogliono assolutamente parlare, gente completamente in salute e più o meno giovanile invecchiata e malata, ambienti del tutto piacevoli o perlomeno normali intasati di fumo e decadenza, dove per decadenza si intende anche strutturale. Simboli che mi perseguitano, e rimangono impressi nella mente, con le loro simmetrie ed asimmetrie centrali, voci fuori campo che intonano verità in conoscibili.
Difficoltà a mantenere la lucidità, anche se si è consapevoli.
Il tutto in sogno, ovviamente.

Non ho visto troppi film (anzi, meno della media, almeno suppongo).
Non sono pazzo nel senso patologico (la schizofrenia è sotto controllo, per il momento).
Non sto facendo uso sistematico di alcun tipo di droga (ma tutto è una droga, come tutto è arte, almeno se si osserva un intorno sufficientemente grande).

Coltivo stati di trance naturalmente indotti, ma non penso che questo centri (almeno non in un rapporto causa-effetto).

Ma..
capitare più di due volte nello stesso posto in sogno è già di per sé una cosa inquietante, ma se a questo si aggiunge il fatto che questi sogni sono quasi sempre coscienti, posso iniziare a preoccuparmi. Se poi tali visioni oniriche rappresentano quasi tutte, e parlo di un buon ottanta per cento, città ed edifici in decadenza, gente che è morta o sta per morire, amici o parenti orrendamente invecchiati, direi proprio che non ci siamo.

Altre due precisazioni.
Sono una persona solare, anche se adoro l’autunno.
Non credo nel destino e non sono fatalista, perché andrebbe ad intaccare quella fantastica definizione che mi sta tanto a cuore quale la libertà.

Le conclusioni sono.. esplorare, quando anche il sonno tende a diventare una lotta. E cercare di ricordare, perché anche i sogni lucidi tendono a svanire, col suono della sveglia, forse un po’ più lentamente.



PS Un grazie ad honest per questo
http://www.mpip-mainz.mpg.de/~deserno/scripts/diff_geom/diff_geom.pdf