venerdì, febbraio 02, 2007

L’uomo è la sua libertà di trasgredire.


Quis custodiet ipsos custodes? (Giovenale, II secolo D.C.)

Il moltiplicarsi delle tecnologie di controllo dell’uomo sull’uomo appare essere una tendenza inarrestabile degli ultimi decenni.

Vengono posti in essere sempre più limiti, divieti e apparati di controllo, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno. Con l’idea della salvaguardia delle libertà muore il concetto di libertà stessa.
Le regole, in origine funzionali alla convivenza sociale, perdono la flessibilità indispensabile per rappresentare un sistema complesso come l’umanità, non certo vincolabile ad un sistema di assiomi assoluto ed immutabile.

Cresce continuamente lo zoo di telecamere per le strade, nelle piazze, apparecchi per la registrazione telefonica, tecnologie per il controllo della rete, per il tracciamento di ogni singola molecola di merda che esce dal nostro stanco sfintere.
Gli scenari estremi possibili sono due, se il trend verso il controllo sempre maggiore non si arresta, entrambi ampiamente battuti dagli scrittori di fantascienza, ed entrambi schifosamente distopici: o diminuisce drasticamente il numero degli esemplari da controllare, vedi T.Malthus, o aumenta incredibilmente la capacità delle tecnologie di vigilare e punire trasgressioni senza un necessario coordinamento umano; tradotto, intelligenza artificiale.
Lo sbirro bionico, la disumanizzazione dello sbirro. L’incubo. L’essere ligio solo ad un codice, senza la capacità di provare emozioni. Senza conoscere la libertà di trasgredire. Fino a quando non diventa più forte dell’uomo stesso.
Nulla sembra ora in grado di arrestare la spirale più controllo – più trasgressioni –più controllo. E’ un gioco mortale.

Esiste una terza via? Nulla se non una rivoluzione, ma molto probabilmente un evento tutt’altro che consapevole che potrebbe facilmente condurre nello scenario numero uno. Forse sedersi in riva al fiume è l’unica alternativa possibile, a guardare il teatrino.

L’uomo è la sua libertà di trasgredire. Laddove l’assoluto non esiste, non esistono regole che possano vincolare il sistema entro dei binari per mai più uscirne. Trasgredire per cambiare, trasgredire per evolvere. Trasgredire per essere umani. Ci è stata data la libertà di trasgredire, assieme a quella di comprendere e perdonare. Queste non ce le toglieranno né le macchine né i potenti.

Non esistono regole che non si possano dimostrare sbagliate o contraddittorie in almeno una situazione.
Ma questo, chi l’aveva già asserito?

http://www.privacy.it/ueechelon.html


je

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