
Mi è capitato di recente di riflettere sui modelli di schiavitù contemporanei.
Tradotto: giochiamo a capire “come sono schiavo io, e come sei schiavo tu!!”
Una importante schematizzazione, sorprendentemente attuale, viene dal buddismo Vajrahyana, quando si parla delle sei sfere di distrazione samsariche, ovvero i sei tipi di esistenze soggette a condizionamento.
Tradotto: i sei tipi di schiavitù.
Ora, non sono molto avvezzo ed affezionato alle classificazioni, o altrimenti credo che siano un modo come un altro per “spaccare un continuo”, ma il fatto che questa scala abbia qualche migliaio di anni mi fa perlomeno riflettere.
Paradigma 1: Il dio.
L’assorbimento in sé stessi. La riuscita completa o quasi completa di alcuni obiettivi, il successo quindi, in un certo qual ambito, o l’assorbimento completo nella ricerca dell’apoteosi causa una “trance egoica”, ovvero si diventa l’obiettivo stesso, o la corsa verso di esso. La caduta è sempre rovinosa.
Paradigma 2: Il dio “preso male”.
La corsa verso il raggiungimento di un obiettivo è continua, senza sosta, ed ogni interferenza esterna viene interpretata come dannosa o potenzialmente dannosa. La paranoia e la preoccupazione ne sono caratteristiche fondamentali. La caduta è sempre in agguato.
Paradigma 3: L’uomo e la sua invidia.
Una persona si identifica con uno stile di vita, con ciò che è suo e ciò che non è suo. Il suo materialismo diventa il suo mondo. Si guarda molto attorno, ed è costantemente in una condizione di “invidia” verso chi è simile e lui, ma meglio di lui, secondo il suo modello estetico. Piccole grandi cadute si alternano a momenti di pausa.
Paradigma 4: La corsa senza senso dell’animale.
Mi dispiace utilizzare il termine “animale” con un’accezione negativa, ma riprendo il lessico della classificazione originale. Un’attività continua, che si autoalimenta ed autogiustifica, portata all’estremo, in una corsa folle senza meta, senza scambio o confronto con gli altri, senza senso dell’umorismo o pause di riflessione, schiacciando e calpestando quando necessario.
Paradigma5: Il consumatore di desideri.
Desideri si susseguono ad altri desideri, senza mai raggiungere un’emancipazione. Più sono gli ostacoli, più aumenta l’insoddisfazione. Ma addirittura più sono gli ottenimenti, più saranno i futuri desideri e le conseguenti frustrazioni.
Paradigma 6: Lo spirito aggressivo.
L’aggressività è continua, senza sosta. La rabbia è cieca, la frustrazione e l’insoddisfazione compagne di viaggio. Non c’è tempo per i successi, in quanto l’aggressività si nutre di sé stessa.
Dunque, lo so che raccontato così sembra l’oroscopo, ma è una schematizzazione non da sottovalutare.
Il perché è sotto gli occhi di tutti, ma è più facile correre che fermarsi, soprattutto quando ce lo insegnano ancora prima di venire al mondo.
Presto i modelli di schiavitù seconda parte..
Collezionali tutti!
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